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Gin no Saji (Silver Spoon)

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Gin no Saji (Silver Spoon)
Titolo giapponese: 銀の匙



Prima stagione:
Type: TV
Episodes: 11
Status: Finished Airing
Aired: Jul 12, 2013 to Sep 20, 2013
Producers: Aniplex, A-1 Pictures, Fuji TV, Aniplex of AmericaL
Genres: Comedy, School, Shounen, Slice of Life
Duration: 23 min. per episode
(Courtesy of MAL
Seconda stagione:
Type: TV
Episodes: 11
Status: Finished Airing
Aired: Jan 10, 2014 to Mar 27, 2014
Producers: Aniplex, A-1 Pictures, Fuji TV
Genres: Comedy, School, Shounen, Slice of Life
Duration: 24 min. per episode
(Courtesy of MAL)


Dopo che Hiromu Arakawa riuscì efficacemente a portare alla conclusione un manga-shonen talmente importante e qualitativamente straordinario come Full Metal Alchemist, la domanda che molti dei suoi fans potevano porsi era: "e adesso...?"

Non è facile rinnovarsi, in qualunque campo artistico, presentando una evoluzione della propria professionalità. E le scelte erano due: relegarsi in una zona di successo commerciale continuando a produrre shonen su alto livello qualitativo (opzione che al suo posto non avrei scartato di sicuro), o tentare di percorrere strade diverse.

Hiromu Arakawa è tuttavia una professionista completa: lo ha dimostrato stendendo le trame e stupendo con la sua opera più conosciuta (Full Metal Alchemist) ed era impensabile che potesse "accontentarsi" di ristagnare in un solo genere, inflazionato o di nicchia che sia. Non perchè abbia qualcosa contro gli shonen (solo quelli realizzati male per i miei standards, ma vale per qualsiasi cosa), ma perchè da quel che si è potuto vedere in passato, Hiromu Arakawa si diverte tantissimo col suo lavoro e quando si possiede una innata creatività, unita ad una passione pura e profonda per il proprio mestiere, è inevitabile che le cose si evolvano in un'altra forma espressiva rispetto al lavoro precedente.

Full Metal Alchemist è una opera shonen con punte di seinen e tematiche umanamente profonde, ottimamente scritto e sorprendente nel suo intreccio.
Gin no Saji (Silver Spoon) è una opera con tematiche semplici e quotidianamente profonde, presentandosi come una storia naturale, ma nel contempo ricca di possibilità di correlazioni tra lo spettatore e gli eventi presentati.

Gin no Saji è ambientato in un ambiente rurale, presentando le vicende di un cast di protagonisti e secondari caratterizzati visivamente con lo stesso stile che ha accompagnato anni di visione e lettura di Full Metal Alchemist. 
Ci sono continue similitudini e referenze (parlo di design personaggi) che spiccano molto all'inizio della visione, ma che poi iniziano a discostarsi pian piano durante lo scorrimento dell'opera, dando una sorta di unicità al tutto.

Il più grosso pregio dell'autrice durante la realizzazione di Gin no Saji è appunto l'unica e originale caratterizzazione delle sue creature, cosa da non sottovalutare: ciò rende molto facile e piacevole il processo di imprinting che il pubblico metabolizza durante la digestione della presentazione del cast. Ogni personaggio in Gin no Saji riesce a essere riconosciuto e ricordato senza troppi problemi dagli spettatori.

Per il resto, Gin no Saji si prefigge di essere uno slice-of-life ambientato in una scuola rurale misto a momenti educativi (a là Moyashimon), è un'opera su un mondo pressochè ignaro ai residenti delle grandi metropoli giapponesi. Hachiken, il protagonista della storia, è il "canale di trasmissione" in cui questi spettatori possono identificarsi, specialmente all'inizio della vicenda.

Se può risultare ridicolo che il protagonista non sappia effettivamente da dove "nascono" le uova delle galline, è indubbio che il metodo scelto per l'immedesimazione tra spettatore e opera si trovi ad essere molto efficace. Hachiken è, nella fattispecie, un giovane personaggio che si sente in qualche modo "fuori posto" nel suo ambiente di studio e nella sua vita.

Così, decidendo di iscriversi in una scuola agricola ai confini della civiltà moderna, Hachiken lentamente scopre un mondo nuovo, un altro concetto di pensare e di essere: si trova a fronteggiare una quotidianità semplice ma dura, avvicinandosi a ritmi mai conosciuti nella sua vita precedente, costruendosi lentamente uno spazio per sè che non sarebbe mai riuscito a trovare nella civiltà cittadina in cui è cresciuto.

Molto importante in Gin no Saji sono le relazioni umane. Tutto è incentrato sulla crescita e sull'evoluzione del modo di porsi verso gli altri da parte del protagonista, dovuto tra l'altro ad una scelta di trasferimento presso la scuola rurale dettata a cuor leggero, quasi menefreghista: il personaggio alla fine della seconda serie è di fatto una persona maturata e cresciuta (senza eccessi) rispetto all'inizio della vicenda, valorizzando i lati del suo carattere che lo contraddistingueranno (onestà, voglia di aiutare, attaccamento ai suoi compagni), acquisiti grazie ad una differente prospettiva di vita.

Il cast di comprimari brilla per unicità e tutti funzionano a dovere, risultando in continue comparazioni tra le loro scelte di vita di essere rispetto a quelle di Hachiken; si spazia dai momenti educativi a momenti comici molto efficaci, finendo anche a istanti di romanticismo verso la fine della seconda stagione, senza mai sfociare tuttavia nei difetti e pregi propri degli shojo.

Oltre a ciò in Gin no Saji si parla anche di tematiche quotidiane e più profonde di quanto sembri all'inizio. La sotto-storia di Butadon ne è un esempio lampante e l'autrice dà grande prova di maturità presentandone inizio, sviluppo e fine, senza risultare eccessivamente stucchevole e dando grande prova di intelligenza personale.

La serie si presenta con una lunghezza ad episodio standard e si rifà ad uno sviluppo di trama nè completamente verticale, nè completamente orizzontale. 
Gli "archi narrativi" sono spalmati in maniera da non risentirne troppo degli effetti di distacco da uno all'altro, tanto che a visione conclusa tutto risulta un blocco quasi omogeneo nella presentazione narrativa. 


Non ci sono tantissime differenze tra prima e seconda serie animata, se non che nella seconda si trova più spazio per momenti romantici e nella prima più presentazioni educative, specialmente all'inizio, per introdurre al meglio lo spettatore nell'ottica del setting.

I momenti educativi non risultano mai noiosi, tutt'altro; personalmente sono cresciuto in un ambiente semi-rurale (da piccolo andavo a raccogliere le uova delle galline nel casolare di fianco a casa) e non ho mai sentito momenti di noia su questo aspetto, mai un momento in cui mi sia fermato a riflettere sul perchè stessi vedendo questa opera. Leggermente più lente invece le parti relative ai cavalli nella seconda stagione a causa di vago disinteresse personale, congiuntamente al piccolo dramma che si svolge come finale di stagione.

La qualità tecnica dell'anime si trova ad essere sopra la media per la casa di produzione, rientrando nel filone delle produzioni intelligenti dell'A-1 Pictures (casa di produzione con molti anime mediocri a valore di produzione, un bel po' di bassi e pochissimi anime intelligenti). Stupisce anzi il valore con cui è stato realizzato, essendo pressochè assente dall'inizio alla fine il basso livello di qualità che accompagna molte serie A-1.

La regia generale è semplice ed efficace. Niente inutili arzigogoli (sarebbe poi da stupidi farlo proprio su Gin no Saji), sobrio ed efficace, così come dovrebbe essere.

Nulla di negativo da segnalare anche sul comparto doppiaggio: Hachiken (Kimura Ryohei: Kodaka di Boku wa Tomodachi ga Sukunai, Judal di Magi) è semplicemente perfetto, segno di un grande lavoro di immedesimazione e grande prova di attore, nonostante in passato abbia fatto per l'appunto ruoli abbastanza mediocri rispetto alle sue potenziali capacità.
Per il resto il comparto di doppiaggio è costituito maggiormente da doppiatori non "superstar", ma professionisti con una grande capacità e professionalità che riescono a dare un forte spessore e caratterizzazione al cast: chi è giovane e ha lavorato in Gin no Saji sarà presumibilmente soggetto a una discreta carriera, essendo stati tutti sinceramente perfetti nel ruolo loro assegnato.

Nulla da segnalare di negativo anche riguardo alle musiche; niente di memorabile, ma contribuenti in maniera fluida all'obiettivo finale dell'anime. Nota a parte per le ending, decisamente orecchiabili.

Riflettendo a fondo sugli aspetti base dell'opera ci si accorge che Gin no Saji possiede qualcosa molto in comune con un elemento chiave di Full Metal Alchemist: il concetto alchemico di scambio equivalente, la legge della conservazione delle masse (nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma), il concetto di 'tutto è uno' tanto caro alle discipline orientali qui ha effettivamente la sua presenza concreta così come nel mondo reale. 
La sua massima espressione è perlappunto l'agricoltura, il lavoro nei campi, la trasformazione delle materie prime (c'è più di questo concetto nel vedere come il latte diventa formaggio in Gin no Saji rispetto ad un battle shonen di duecento volumi), rendendosi conto che l'Arakawa ha di fatto progettato una storia talmente semplice e naturale con queste idee di fondo probabilmente già da numerosi anni.

C'è più del concetto base su cui su muove la filosofia del mondo di Full Metal Alchemist in Gin no Saji rispetto a quanto balzi all'occhio a primissima visione. Questo regala all'opera un ulteriore segno di una maturità intellettuale, artistica e professionale da parte di una autrice completa.

E' decisamente difficile creare un anime educativo/slice-of-life, molto più rispetto a un battle-manga, e Hiromu Arakawa dà prova di possedere tutte le caratteristiche più apprezzabili in una autrice moderna di fumetti; l'anime non delude affatto le aspettative e ne tramanda tutte le positività, rendendo la visione piacevole e lasciandone un ottimo ricordo.

In definitiva Gin no Saji è una serie giusta, realizzata con coerenza, affetto, intelligenza e maturità artistica, che tratta della crescita personale e degli obiettivi di vita di un ragazzo come tanti. Inoltre la non eccessiva lunghezza (11 episodi a stagione) evita troppe ridondanze e previene eccessive ripresentazioni.
Potrebbe risultare molto noiosa se vista con sufficienza, diffidenza o se il tema educativo e rurale lo si vive con noiosità a causa di gusti e personalità lontane dalla filosofia dell'opera da parte degli spettatori.



Voto globale relativo all'anime (stagione 1+2): 8

Se vi è piaciuto potete vedere anche:


Moyashimon
Entrambe le due opere si pongono su un piano educativo/slice-of-life. Moyashimon si avvale della simpatia dei microbi antropomorfizzati per intrattenere lo spettatore ed è incentrato sull'agricoltura, mentre Gin no Saji è più focalizzato sull'allevamento e sulla componente relazionale tra i membri del cast.
Moyashimon inoltre presenta aspetti e nozioni molto più approfonditi riguardo al suo settore, risultando forse più lento a causa delle sue parti di educazione didattica.

Non vedetelo se:
semplicemente non vi piace il tema, detestate gli animali, siete alla ricerca di opere con intrecci complessi, o se cercate moe/ecchi.

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