Backlog Horizon

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Sekai Seifuku: Bouryaku no Zvezda - 世界征服~謀略のズヴィズダー~

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Type: TV
Episodes: 12
Status: Finished Airing
Aired: Jan 12, 2014 to Mar 30, 2014
Producers: Aniplex, A-1 Pictures, flying DOG, Aniplex of AmericaL, Atelier Musa
Genres: Action, Comedy, Fantasy
Duration: 24 min. per episode
Rating: PG-13 - Teens 13 or older

Courtesy of MAL

Partendo da un presupposto non troppo originale, Sekai Seifuku: Bouryaku no Zvezda si pone verso lo spettatore in una maniera impossibile da decifrare: la serie di difetti che permea questo titolo è talmente ampia e variegata che è sinceramente difficile riflettere su cosa va e cosa non va, per il semplice fatto che (detto molto pragmaticamente) non si riesce a capire dove voglia andare a parare, nemmeno a serie conclusa.


Se le prospettive a inizio serie non sono certamente esaltanti per un sentore di una semplice carenza di originalità, l'aggravante (molto pesante, pure troppo per una serie anime di questa tipologia) ha il suo cuore nella scarsissima tecnica (narrativa, registica e proprio di realizzazione visiva) e nello scarso planning con cui è stata concepita.

La trama in breve non ha bisogno di girare troppo intorno al punto: una Loli vuole conquistare il mondo con la sua sgangherata banda di terroristi (non si sa per come e perché e nemmeno si capirà bene a fine serie, ma questi sono dettagli); alcuni glielo impediscono e non si capisce chi siano i buoni e i cattivi.


Andando per gradi: tecnicamente Zvezda si presenta davvero ma davvero troppo male, ridondante e ripetitiva nelle texture “di contorno” a mo' di filtro utilizzate in ogni scena, appesantendo la visione di parecchio; la regia è nella norma, eppure sembra artificiosa e, in qualche modo, “plasticosa”. Per esempio, i personaggi molto spesso sono inseriti ad un centro preciso dello schermo, dimostrando poca originalità nella scelta registica. Nulla di esaltante, ma nemmeno nulla di appassionante

La qualità degli sfondi è molte volte aberrante. Questi stessi molto spesso sono semplicemente abbozzati con una tecnica da due soldi, rendendo il fondale un brutto quadro a tempera. Ending decisamente ma decisamente brutta a livello visivo.



Seiyuu negli standard e musiche decisamente anonime contribuiscono a rendere la mazzata ancora più pesante per Zvezda.

Ma il problema più grave di questa serie – ed è DECISAMENTE problematica la cosa  – è il fatto di non voler sapere nemmeno ella stessa dove vuole andare a parare. La trama, confusa e poco pensata, è un miscuglio di relazioni interpersonali tra il cast gestite in maniera estremamente superficiale; le substory si risolvono (o non si risolvono per nulla) all'acqua di rose, il tutto mentre non si è in grado di capire la vera natura di ciò che ci si trova di fronte (il background dei personaggi è spiegato verso la fine ma con estreme difficoltà a capire cosa stia succedendo). Inoltre la psicologia dei personaggi è gestita con un evidente canovaccio di cui gli scrittori non sanno gestire né capo né coda, mentre possibili risoluzioni ovvie in plot non vengono nemmeno prese in considerazione.

Zvezda è una serie all'acqua di rose, solo abbozzata e realizzata ben sotto lo standard tecnico degli ultimi anni, ed è ingenua e infantile allo stesso tempo, senza lasciare spazio a coinvolgimento o esaltazione.
Ingenua perché sembra non rendersi conto dei difetti ovvi di cui è composta (o, più probabilmente, perchè non le interessa).
Infantile non perché si rivolge a bambini o altre cose di questo genere, ma perché è stata fatta in maniera estremamente infantile, senza impiegarci sforzi particolari o svolgimento degno di tal nome.
Il finale aperto e non spiegato è la riprova che questo sia un tentativo alla buona per creare un brand senza troppo sforzo, con conseguente possibile seconda stagione da dare in pasto ai fans più hardcore. Guarda caso, infatti, le uniche cose meritevoli di nota sono il design dei personaggi femminili di Zvezda: esteticamente Kate/Venera è deliziosa, mentre le altre ragazze dell'organizzazione sono accettabili sul piano di design. E, sempre per caso, c'è un flood impressionante di figures e merchandising su Venera-sama sulle linee di action figures.
E' un caso? Io non credo. 
Un abbraccio, Loki.



Voto finale: 5/10
Molto probabilmente da abbassare in caso di seconda stagione. C'è molto di meglio in giro conc ui impiegare il vostro tempo.

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Considerazioni su: Fate/ Extra CCC PVC Statue 1/6 Saber 25 cm ( Clayz )

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Considerazioni personali e anteprima su: 
Fate/ Extra CCC PVC Statue 1/6 Saber 25 cm ( Clayz )
Prodotta da Clayz
Data di uscita europea: febbraio 2015 (prenotabile via http://shiritorifigures.it/)

Le considerazioni e anteprime si rifanno alle foto dei produttori. Alcuni elementi e colori potrebbero essere leggermente diversi una volta prodotta in massa.



Un'altra Saber! Ultimamente le case di produzione si sono concentrate a sfornare una marea di Saber relative al videogioco Extra e Extra/CCC. In fondo, essendo uno dei personaggi più presi in assoluto come renderizzazione figures, è assolutamente normale che si voglia spremere il più possibile a livello commerciale il soggetto in relazione ai nuovi brand che escono.



La Clayz mette quindi in uscita a febbraio del prossimo anno la versione Bride, alta quasi ben 25 cm. Soffermiamoci un secondo sui dettagli e sul perchè questa figure varrebbe la pena essere presa.

A livello qualitativo solitamente la Clayz non è tra le top-tier come casa di produzione, specialmente osservando il rapporto qualità/prezzo, in media non particolarmente brillante (a differenza di Kotobukiya, per citare un esempio qualsiasi).


A queste giro le immagini del prototipo presentano una Saber con una qualità non estremamente eccellente nella parte del viso: gli occhi (la cui forma e stile ricalcano fedelmente quella del character designer di Fate/Extra, Arco Wada) sembrano leggermente incollati (dando un effetto di decalcomnia) e non rendono un gran effetto di profondità

L'espressione non è tra le migliori rese su una Saber, ma è comunque accettabile, avendo visto di peggio. Il naso è leggermente abbozzato e la bocca scavata termina in una lieve smorfia che risulta alterata rispetto all'idea originale.

Si ha quindi una leggera differenza sotto questo aspetto: la bocca in originale
non è così pronunciata e la smorfia è solo abbozzata.



La Clayz inoltre ha voluto renderizzare alcuni componenti di questa figure (ad esempio il velo) con una plastica semi-trasparente: sembra di qualità più accettabile rispetto ad altri utilizzi precedenti da parte della casa (come la gonna di Red Saber della Clayz che risultava essere inguardabile), anche perchè viene utilizzata in maniera più saggia e nel complesso si può accettarla, essendo tra l'altro finemente rifinita con dettagli straordinari.


E infatti quello che brilla seriamente in questa figure sono le rifiniture e gli effetti di luce e gli incredibili dettagli del vestito di Saber.


Basta osservare le immagini per rendersi conto di quanto impegno a questo giro la Clayz abbia usato per ottenere questo risultato: la cintura appare raffinata ed elegante, con gradazioni di colore tra il terra di siena chiaro e il grigio; lo stesso vestito (in realtà in questo giro assomigliante forse più ad una tuta aderente e lucida rispetto alle illustrazioni originali di Wada) risplende di luce riflessa tanto da apparire quasi luce propria e la spada appare curata e pennellata a dovere.

La scelta cromatica per questa Saber è ben pensata: in testa intorno alla nuca abbiamo una corona d'alloro (particolarità dell'identità della versione Extra) e, insieme ad una leggera spruzzata di verde sfumante nel bianco nel velo, fa sì che il verdognolo si sposti quasi subito nel bianco (e nel giallo dei capelli); andando in giù e osservandola dal fronte i toni si mutano invece da bianco a giallo scuro/terra di siena, creando una eccellente combinazione di colori.
Tutto ciò si interrompe nella piccola striscia blu delle scarpe, staccando all'ultimo una danza di colori chiari (e consumati).


Nota a parte merita il gradiente sfumato dei due lati della "gonna", che termina quasi in un spento effetto bruciato.

Questa Saber Bride non dà l'idea di "purezza" estrema (le immagini di Wada ci danno una versione più pura e opaca), ma di regale severità fuggita dalle sue catene (notare le stesse intorno ai piedi) mista ad eleganza, quasi usurata dal tempo a causa dei toni di terra da siena che decorano il vestito.

Sebbene l'espressione e gli occhi non siano tra i migliori realizzati fino ad ora e anche se risulta cromaticamente differente dalle illustrazioni originali (questa figure Clayz è più "consumata"), l'estrema cura con cui i dettagli del vestito (e il vestito stesso) sono stati realizzati, la rendono una figure immancabile e imperdibile, più che per i fan di Saber, a coloro che amano vestiti e cure ricercate per i loro modelli.  Il prezzo non eccessivo per una figure da 25 cm (99,00 € fissato su Shiritori) appare quasi completamente giustificato dall'altezza e dall'enorme cura del vestito e dei dettagli.

Se invece non amate questa scelta sul "bianco slavato e consumato" per gusti personali potete rivolgervi ad altre versioni (come la versione più bianchiccia della Alphamax).
Il tutto sperando che le immagini dei prototipi non siano "troppo" ritoccate rispetto alla versione finale: sarebbe un enorme peccato.

Attualmente (luglio 2014) è prenotabile presso Shiritori Figures al prezzo di 99,00 € (+ 7,50 € di spese di spedizione): http://shiritorifigures.it/figures-anime-manga/fate-extra-ccc-pvc-statue-1-6-saber-25-cm-clayz.html
L'uscita europea prevista è fissata a febbraio 2015.

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Ryuugajou Nanana no Maizoukin (TV)

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Titolo giapponese: 龍ヶ嬢七々々の埋蔵金





Type: TV
Episodes: 11
Status: Finished Airing
Aired: Apr 11, 2014 to Jun 20, 2014
Producers: A-1 Pictures, Fuji TV, Aniplex of AmericaL
Genres: Comedy, Romance, Supernatural
Duration: 23 min. per episode
Rating: PG-13 - Teens 13 or older
(Courtesy of MAL)



Ryuugajou nanana no maizoukin si poggia su una idea non esattamente intrigante ma, in qualche modo, coinvolgente: un cast alla ricerca di tesori mistici nascosti da una ragazza avventurosa e carismatica (Nanana), uccisa prima dell'inizio serie (ora un fantasma). Questo apre le danze a una storia non esattamente brillante ma, in qualche modo, piacevole da vedere, a tratti purtroppo un po' noiosa e vacua a causa di un possibile disinteresse da parte dello spettatore derivante da alcuni punti poco chiari del plot mostrati durante l'anime.

Il produttore di Nanana è l'A1-Pictures. Notoriamente questo studio riesce a centrare un accettabile livello qualitativo per pochi show rispetto a quanti ne produce, con una ratio molto pericolosa (per esempio suoi sono Magi, Uchuu Kyoudai, Ao no Exorcist... serie che hanno imbarazzanti abbassamenti di qualità tecnica); per fortuna Nanana si pone ben sopra l'asticella dell'accettabilità tecnica e guardarlo risulta molto piacevole, forte di un chara design niente male e animazioni la maggior parte delle volte fluide e pulite per una serie TV.



I personaggi sono il punto di forza di questa serie e i main risultano ben studiati nella loro caratterizzazione e abitudini. Nanana è il personaggio che fa da centro focale a tutta la serie e che lega tutti gli avvenimenti che succedono. Il personaggio principale, Yama Yuugo, si trova a essere un main character con abbastanza spina dorsale da sorreggere il gravoso compito di portare avanti la storia; tuttavia il personaggio di maggior spessore è Tensai, una detective estremamente intelligente e percettiva. Chi ama i personaggi furbi e sicuri di sè (senza avere particolari rigetti di antipatia dato che Tensai è molto carina e non si trova a essere una odiosa e scialba mary sue) avrà quindi un piacevole punto di riferimento in lei. Il resto del cast non brilla certo di luce propria ma, tranne un paio di personaggi usciti non troppo bene, si trova ad essere particolarmente funzionale.


Il problema principale di questa serie è il voler gestire un cast quasi ad ogni episodio sempre più ampio e non saper sfruttare sapientemente il motivo di base per cui Yama Yuugo si imbarca alla ricerca dei tesori: l'idea da cui parte tutto è di trovare l'assassino di Nanana per poterla far riposare finalmente in pace, ma questa idea si perde ben presto, sostituita dalla pura e semplice ricerca e risoluzione di dungeon in cui vengono custoditi i vari tesori nascosti da Nanana prima della sua morte, inglobando con sè aspetti di relazione tra i membri del cast.
Questo comporta molto spesso un fiorire di introduzioni e avvenimenti non prettamente funzionali al coinvolgimento dello spettatore. In altre parole, ci si annoia alla grande in molti passaggi, rivelandosi pressochè inutili e confusionari e facendo terminare la serie con una debolissima virgola ('punto' è troppo da definire) che, sinceramente, non ha senso di esistere se non verrà sviluppata una seconda stagione.


Tuttavia Ryuugajou nanana no maizoukin è una serie che si può definire carina. Ben fatta a livello tecnico e con personaggi discretamente ben realizzati sia caratterialmente sia a livello di design (chi più chi meno), un po' noiosa in alcuni punti, può risultare piacevole se vista senza aspettarsi un lavoro grandioso e se non si ha qualcos'altro di veramente coinvolgente da divorare. Le musiche fanno il loro dovere e non risultano invadenti, sebbene a fine serie non ce se ne ricordi molto. Altro suo enorme pregio è il fatto di essere lunga solamente 11 episodi: allungato anche solo un episodio di più probabilmente la mia opinione sarebbe stata molto più crudele (e ci vuole talento nel fare una serie 'avventurosa' di 11 episodi in cui lo spettatore si sente annoiato).
Un contro è il fatto che può risultare noiosa se vista in una certa ottica d'azione: questa componente c'è ma è sottosviluppata e funzionale fino a un certo punto, anche perchè spesso appare quasi decontestualizzata dal flusso del plot (in altre parole le battaglie ci sono e non sono male, ma non servono a granchè e potevano essere risparmiate). Inoltre la serie lascia troppi interrogativi aperti e chiude solamente una piccola "quest" tra Yama Yuugo e Nanana.

La serie resta utile in previsione di una seconda stagione. Se questa non verrà fatta, sarà stato un piacevole spreco di tempo e (a tratti) di possibile noia, dato che di concreto non porterebbe a nessuna chiusura di plot e, purtroppo, questa non è una serie che si può permettere di essere fine a se' stessa.

Nota di merito per la doppiatrice di Nanana, Tanabe Rui, praticamente al suo esordio: ha 17 anni!

Voto: 5 (voto per serie stand-alone, sperando in una seconda stagione)

 
( Light Novel Illustration)

Guardatelo se vi è piaciuto:

Tasogare Otome x Amnesia
Tasogare Otome x Amnesia è meno avventuroso e ha meno cast di numero rispetto a Nanana, ma ha punti di contatto con le idee di base: relazioni tra ragazzo vivo e ragazza defunta. Tasogare Otome inoltre è più romantico, mentre in Nanana sembra non essere presente romanticismo tra i due personaggi principali.

Inoltre Tasogare Otome è molto più 'dark'.





Ano Hi Mita Hana no Namae wo Bokutachi wa Mada Shiranai.
Esattamente come Tasogare Otome per Amnesia.

Tuttavia Ano Hana ricerca molto più drama, quasi assente in Nanana - in entrambi gli show non c'è un'alta gradazione di 'dark'.


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Senyuu.

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Titolo giapponese: 戦勇.


Type: TV
Episodes: 13+13
Producers: Ordet, LIDENFILMS
Genres: Action, Comedy, Fantasy, Parody, Shounen
Duration: 6 min. per episode
(Courtesy of MAL)



Tra le tante opere di un regista mediocre e presuntuoso, Senyuu si colloca in un posto relativamente d'onore, essendo ciò che vuole essere senza peccare troppo di arroganza: una serie da una manciata di minuti molto corta e piena di nonsense che sfrutta il binario fantasy/jrpg in maniera discretamente divertente.

Non ci vuole molto altro per definire Senyuu: è il parco naturale per Yutaka Yamamoto, che dimostra di essere a suo agio più con questi short anime rispetto a serie regolari (per chi non si ricordasse o sapesse cosa ha fatto Yutaka Yamamoto: il vacuo Fractale/Black Rock Shooter/il filleroso Kannagi/i primi episodi di Lucky Star, prima di esser stato cacciato a pedate dalla produzione).


Senyuu non è nulla di estremamente divertente, le gag non sono "geniali" nel vero senso del termine, ma per il poco tempo che porta via al telespettatore rende di conseguenza molto più di quanto ci si potrebbe aspettare a prima vista (tenendo conto che ci sono lavori corti come Pupa in circolazione, roba da galera coatta per tutto lo staff). 


Il maggior pregio di Senyuu è il non prendersi sul serio: lo staff sa di stare facendo una cavolata e si diverte nel farla. I personaggi sono molto carini e un paio rimangono anche dopo la visione: Alba, il Main Character, è un inutile e stupido eroe (ricorda molto Akihisa di Baka to Test to Shoukanjouu, sia perchè possiede lo stesso seiyuu sia perchè entrambi hanno un chara designer e personalità non molto distanti tra loro); Ros alla fine della seconda stagione è inaspettato (ebbene sì: c'è un plotwist molto stupido) e Rche/Ruku è una deliziosa loli per cui vale, da sola, impiegare i pochi minuti che Senyuu richiede.


Senyuu è estremamente stupido, inutile e non si prende assolutamente sul serio, coniando gag concettuali e visive non brillantissime ma efficaci e divertenti.  Ciò lo rende molto piacevole da vedere, nonostante come tutti gli anime corti crei disturbo sorbirsi 1/3 dell'episodio di ending. Sinceramente? Yutaka Yamamoto al suo massimo. Se continuasse il suo destino di regista in questo modo, io sarei più che soddisfatto.



Voto: 7

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Mikakunin de Shinkoukei

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Titolo giapponese: 未確認で進行形



Type: TV
Episodes: 12
Status: Finished Airing
Aired: Jan 9, 2014 to Mar 27, 2014
Producers: Doga Kobo, DAX Production, Sentai FilmworksL, Mikakunin de Shinkoukei Production Committee, TOHO animation
Genres: Comedy, Romance, Slice of Life
Duration: 23 min. per episode
(Courtesy of MAL)

Il primo approccio nel giudicare un anime è importantissimo per poter entrare nell'ottica giusta in cui lo stesso è stato realizzato: si parte dalle basi dell'inizio, cioè l'opening, si scorre l'episodio, si vede l'ending e si traggono le dovute impressioni, che verranno solidificate e/o smentite nel corso della visione globale. E' così che è stato e così che sempre sarà.

Quindi si deve ammettere, per forza di cose, che Mikakunin de Shinkoukei si presenta in maniera superba a primo impatto. L'opening è tra le più orecchiabili della stagione; l'ending forse addirittura la supera e i personaggi sembrano decisamente freschi e deliziosi a livello di design. Cosa ci si può chiedere di più da una commedia sentimentale con queste premesse?

Purtroppo, e ripeto purtroppo, le apparenti qualità di Mikakunin si esauriscono presto, rivelando una triste e amara verità: lentamente ci si spoglia dell'ottima impressione iniziale e resta un pesantissimo senso di amaro in bocca per una mancatissima commedia sentimentale, errata innanzitutto nello svolgimento e nella caratterizzazione di alcuni personaggi. Ciò che viene tramandato a fine visione è un estremo senso di inutilità e vuoto, opinione che viene salvata solamente da un paio di personaggi abbastanza riusciti a cui ci si potrebbe affezionare.

Mikakunin si presenta infatti come una commedia sentimentale che garantirebbe a prima vista più di quanto sembri. La serie è corta e questo è un pregio: un altro episodio in più e davvero sarebbero crollati i pochi lati positivi su cui si regge questa serie.

Intendiamoci: non è una serie brutta. Tecnicamente il character design si presenta pulito, fresco e molto, molto carino. Ciò rafforza l'idea in pre-visione di trovarsi davanti a una bella serie, quando in realtà possiede davvero troppi problemi per essere consigliata volentieri.

Un punto pessimo di quest'opera è il terribile ritmo con cui è stata affrontata fin dalla sua progettazione. Prima della metà serie il tutto risulta omogeneamente noioso e lentissimo a livello di visione, generalmente senza attrattive particolari (al di là dell'affetto che si può provare verso un paio di personaggi). Il setting di commedia scolastica, visto e rivisto, qui ha dei momenti decisamente inutili e con un basso profilo generale, sebbene voglia essere presentato in ben altro modo: non è un gag-anime, non fa ridere (e se lo fa, lo fa per poco), la sua evoluzione è lenta, i rapporti con i personaggi diventano tediosi specialmente quando appare Benio (decisamente ridondante nelle sue pseudo-gag) e si sente, inevitabilmente, che qualcosa non gira come promesso.

Proprio quando si hanno le scene di commedia-gag tra Benio e Kobeni/Mashiro si avverte qualcosa di profondamente sbagliato e la continua riproposizione di questo tema aggrava il grosso fastidio che si è provato in precedenza. E non parlo della perversione di Benio per sua sorella o per i soggetti che ne fanno le veci, ma della riproposizione sempre identica della solita gag che risulta assolutamente fuori luogo e definitivamente inutile, quasi a voler spezzare un ritmo che sembra non esserci nemmeno: tutto ciò porta sinceramente ad un rigetto verso un personaggio a prima vista carino e che poteva dare veramente ma veramente molto di più.

Si giunge ad arrivare a tifare Mashiro (uno dei pochi personaggi riusciti di Mikakunin, la loli della serie molestata da una Benio sempre più pressante e fastidiosia) quando se la prende con lei per il suo comportamento, giungendo ad odiarla per tutta la serie. Ci si sente esattamente in disagio come lei, ma per ben altri motivi.

Da metà serie in poi si alza leggermente l'asticella dell'interesse con la presentazione di nuovi personaggi e la possibilità di una revisione e aggiornamento delle relazioni tra i membri del cast, iniziando a centrare in parte gli obiettivi promessi. Purtroppo è già troppo tardi per rendere tutto pienamente interessante e la componente soprannaturale (inserita quasi a forza da un certo punto in poi) sembra quasi stoni, peraltro essendo solamente un espediente narrativo per portare la serie verso una direzione incompiuta: le rivelazioni riguardo al soprannaturale sono scialbe nonostante di base fossero potenzialmente interessanti e non viene mai mostrata nemmeno una trasformazione, o una spiegazione concreta. Sì cerca quindi di dare più spazio ad una componente relazionale (nemmeno amorosa: relazionale, Mikakunin vuole maggiormente mostrare le relazioni tra i personaggi, non una storia d'amore vera e propria) che inevitabilmente risulta troncata a metà.

Tutto termina con un piccolo dramma nell'ultimo episodio (con tanto di insert song), il che almeno porta un minuscolo colpo di coda e regala un paio di piccole emozioni su una serie già morente di suo, chiudendo una leggera sotto-storia tra Kobeni e Hakuya. Ma ciò non è decisamente abbastanza e, ancora una volta, risulta enormemente fuori luogo, non avendo nuovamente ben chiaro cosa intendesse essere questa serie: se essere slice-of-life, pura commedia, commedia romantica o se volesse far ridere.

A difesa di Mikakunin c'è da ripetere che il design è davvero delizioso e la componente tecnica non è per niente male. Mashiro è un personaggio davvero molto carino ed è l'unico che risulta caratterizzato in maniera originale e fresca rispetto agli altri membri del cast, esaltata quasi a eroina dello show; Kobeni alla fine si difende abbastanza bene, avendo visto relativamente di peggio nel corso degli anni; Hakuya (il main maschile) è una grossa sorpresa, dato che parte come un main silente per poi risultare tra i più caratterizzati dell'opera - e questo è un grosso pregio, dato che parla davvero poco, non cambia mai espressione e nonostante questo si riesce a rendere simpatico e molto carino con piccoli espedienti che l'anime ci mostra. Gli altri personaggi, per quanto possano essere potenzialmente interessanti (Konoha e Niko) non trovano spazio e muoiono negli episodi in cui appaiono. Di contro Benio è semplicemente un personaggio fastidioso e solo lei potrebbe risultare un elemento di noia e grosso deterrente per continuare la visione.

Nonostante tutto, il comparto doppiaggio è discretamente valido e anche stupisce che molte delle seiyuu siano al loro primo lavoro; le musiche non sono di certo memorabili, tranne l'opening e la ending che risultano essere la cosa che più ci si ricorderà di questa serie: assolutamente fantastiche, orecchiabili ed eseguite alla perfezione.

Mikakunin de Shinkoukei è una commedia scolastica e pseudo-romantica che vorrebbe essere più di quanto sembri, ma alla fine si relega in numerosi problemi di scrittura e di caratterizzazione, risultando alla sua conclusione un'opera globalmente sprecata rispetto alle sue grosse potenzialità. Tuttavia potrebbe essere piacevole per chi cerca una serie senza pretese, con un design personaggi delizioso e un paio di questi stessi personaggi abbastanza riusciti nel suo complesso. La durata limitata del numero di episodi di questa serie ne previene eccessiva irritazione e aiuta a digerire meglio la visione.
Chi cerca una commedia più concreta e puramente più efficace può tranquillamente rivolgersi altrove.

Voto finale: 6


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Mitsudomoe + Mitsudomoe Zouryouchuu!

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Titolo originale: みつどもえ



Prima stagione
Type: TV
Episodes: 13
Status: Finished Airing
Aired: Jul 3, 2010 to Sep 26, 2010
Producers: Aniplex, Lantis, Bridge, Cospa, Studio Mausu               
Genres: Comedy, Slice of Life
Duration: 24 min. per episode
(Courtesy of MAL)
Seconda Stagione
Type: TV
Episodes: 8
Status: Finished Airing
Aired: Jan 9, 2011 to Feb 27, 2011
Producers: Lantis, Bridge, Cospa, Studio Mausu
Genres: Comedy, Slice of Life
Duration: 24 min. per episode
(Courtesy of MAL)

C'è qualcosa di molto difficile da tenere in conto quando ci si appresta a realizzare una serie di comedy gag: rispetto alle altre tipologie di genere già è virtualmente difficile fare efficacemente ridere un modo univoco un intero pubblico di spettatori, figuriamoci in un filone dove tutto è stato praticamente già sviscerato, re-impastato, rielaborato, distrutto e poi ricostruito nel corso della storia.

Fare ridere è, fondamentalmente, un'arte. Come ogni arte, possiede i suoi schemi, le sue fondamenta, i suoi giusti tempi dovuti ad una tecnica di perfezionamento durata migliaia di anni ed evolutasi a pari passo con la società: instillare un dubbio di risata nello spettatori è questione di cultura, conoscenza e saggezza. C'è di più in una risata intelligente che in metà dei discorsi del mondo.
Di fatto Mitsudomoe vuole far ridere seguendo questa filosofia, parzialmente riuscendoci e e in parte sforando in piccoli e divertentissimi eccessi. 


Mitsudomoe ha un potenziale problema da aggirare: è impregnato di precocità, un prodotto della cultura moderna giapponese come tanti altri e questo si potrebbe riflettere negativamente nell'approccio che ha lo spettatore verso di esso se si è troppo chiusi o si approccia il genere per la prima volta. Personalmente non ho avuto mai problemi, ma potrebbe risultare un po' troppo impegnativo da digerire in caso di assoluta extra-sensibilità da parte dello spettatore a digiuno di prodotti del genere.

Tuttavia, si presenta come un'opera che vuol generalmente far ridere, riuscendoci quasi appieno nonostante pochissime trovate che possono risultare relativamente infelici per lo spettatore medio.

Mitsudomoe è una serie di visual-gags, in altre parole si appoggia tutto allo stile e maggiormente alla rappresentazione visiva delle battute (laddove altri anime si rivolgono a citazioni, gag concettuali e così dicendo). In Mitsudomoe troverete molta espressività e caratterizzazione univoca dei personaggi, quasi tutti bambini delle elementari, presentando inoltre un numeroso cast di comprimari efficacemente sviluppatosi gradualmente fin da inizio serie intorno ai principali, che di fatto fanno da perno per tutta la struttura dell'opera.

Le tre sorelle protagoniste su cui ruota tutto il mondo di Mitsudomoe e su cui si costruiscono gli episodi volta per volta (in generale una del trio, se non due o tutte e tre insieme, appariranno comunque in ogni episodio come punto di riferimento) sono assolutamente perfette nella loro unicità ai fini della buona riuscita della serie e si completano a vicenda, regalando una amalgama interessante e divertente, cozzando continuamente tra loro con i loro particolarissimi caratteri.

E' proprio il parco personaggi il fiore all'occhiello di una serie che presenta comunque situazioni estremamente divertenti. Un pregio totale di questo anime è l'assenza totale di fan-service visivo: niente rivelazioni visivamente spinte, nessuna rappresentazione di biancheria come molti anime moderni tendono a fare spingendosi anche più in là del dovuto, sebbene i ragazzini che affollano la serie siano molto precoci (segno anche di un target adulto e non adolescenziale o preadolescenziale).

Mitsudomoe è infatti una serie fatta da adulti e che si rivolge agli adulti. Questo anche perchè per apprezzare scherzi e battute dal tono estremamente goliardico, su tematiche anche spinte, immerse in un contesto di gag quotidiano, c'è bisogno paradossalmente di una mente adulta e disposta ad accettare a piene mani il setting e l'intento di fondo della serie.

Tuttavia il fatto che sia rivolta a persone adulte non vuol dire che il livello delle battute sia necessariamente sempre e solo su toni nobili: alcune situazioni sono leggermente sporche, anche disgustose (e nella fattispecie non parlo di piani sessuali), coinvolgendo scherzi con urine e altre goliardate da bambini. Altre invece sono molto tenere, altre ancora risultano decisamente divertenti.

Il design dei personaggi a prima vista potrebbe risultare possedere elementi strani e infatti si ha un piccolo senso di straniamento a inizio opera, abituandoci e arrivando ad accettarlo in maniera completamente naturale durante la visione. Lo stile perlomeno è più particolare rispetto ad altre serie del genere e, sebbene a volte possa incuriosire, dona a Mitsudomoe una unicità che contribuisce al buon ricordo della serie, distaccandosi in maniera molto netta dal manga che ha uno stile molto più snello e meno paffutello.

Una nota di merito al padre delle tre protagoniste, sempre rappresentato con un altro stile a differenza degli altri personaggi! Un piccolo tocco di genio per uno dei personaggi più divertenti di questa serie.

Purtroppo ci sono leggerissimi cali qualitativi a cavallo tra la prima e la seconda serie, presentando addirittura un episodio fondamentalmente inutile tutto incentrato sulla storia-nella-storia di Mitsudomoe (i Gachi Rangers, show popolare per i bambini della classe). Cosa estremamente evitabile dato che contribuisce a spezzare la continuità tra prima stagione e seconda.
Tra l'altro non si capisce come mai, data la brevità episodica della prima stagione (11 episodi), si sia optati per produrne una seconda di solo 8 episodi - sprecandone ben uno per una storia-nella-storia completamente fine a sè stessa.

Per il comparto grafico come si è già detto in precedenza ci si trova davanti a una unicità del design decisamente apprezzabile; tecnicamente è fluido senza particolari eccellenze per la maggior parte delle volte e non si nota in generale alcun problema di sorta, a parte i canonici campi lunghi in cui i dettagli ne risentono parecchio. 

Il comparto musicale è adatto e le opening sono estremamente orecchiabili, dato che se ne ricorda perfettamente a fine visione, essendo molto corali e presentando quasi tutti i personaggi della serie.

I doppiatori contribuiscono fortemente alla caratterizzazione e alla buona riuscita del successo. Nota di merito per Haruka Tomatsu (Hitoha: Asuna di Sword Art Online, Lala di To Love-Ru) che riesce con la sua voce a caratterizzare perfettamente la ragazzina, risultando uno dei suoi ruoli migliori fino ad ora; idem per le altre seiyuu del cast principale, meno conosciute ma sicuramente molto valide.

A differenza di Minami-Ke, che potrebbe sembrare simile nell'intento di fondo, Mitsudomoe si presenta con molti meno freni inibitori e intende far ridere di gusto. A volte ci riesce di più e a volte ci riesce di meno, ma si può comunque considerare una serie estremamente riuscita nel suo genere, presentando una marea di situazioni assurde, a volte esagerate e perlopiù divertentissime.

Un comparto di personaggi decisamente riuscito, misto a situazioni divertenti e goliardiche fanno di Mitsudomoe una serie valida e concreta che non mancherà sicuramente di regalare risate e sorrisi agli amanti dei gag-anime in cerca di situazioni ogni tanto leggermente (ma molto leggermente) più volgari rispetto alle serie "politically-correct" concorrenti. Chi non sopporta invece che vengano presentati temi simili con protagonisti bambini delle elementari (o a chi non gradisce appunto un cast di personaggi composti da ragazzini) potrebbe rimanere deluso e, a tratti, un po' disgustato da punte di humor forse un po' troppo infantili che ogni tanto Mitsudomoe presenta con orgoglio e pura volontà di far ridere lo spettatore. Nota a parte il finale di seconda stagione, tenerissimo e molto commovente, dove la risata lascia spazio ad altri sentimenti.



Voto globale: 8 
(singolo, prima stagione: 8 - singolo, seconda stagione: 7)

Guardatelo se vi è piaciuto:


Ichigo Mashimaro
Mitsudomoe risulta più spinto ed esagerato nel presentare le gag visuali, mentre Ichigo Mashimaro ha uno stile più sobrio, presentando comunque simili elementi e elementi di setting molto vicini tra loro. In Mitsudomoe si ride molto di più.








Kyou no Go no Ni
Mitsudomoe ha una anima di fondo leggermente più spinta di Kyou no Go no Ni e quest'ultimo si rifà maggiormente a gag concettuali e non visive (esattamente come Minami-Ke, altra opera dell'autore), ma oltre a questo e un differente processo di ideazione tra i due cast entrambi possiedono una struttura abbastanza riconducibile tra loro. Kyou no Go no Ni è maggiormente una commedia, dove Mitsudomoe è maggiormente un gag-anime.








Non guardatelo se cercate qualcosa di simile a Kodomo no Jikan. Nel caso vi sia piaciuto quest'ultimo, significa che non state cercando un anime per ridere.
Non guardatelo inoltre se non sopportate commedie e gag-anime su ragazzini delle elementari.

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